Io. Non posso. Crederci.

Una magnifica giornata.
Mi sveglia E. tutto agitato e contento:"Dai mamma dobbiamo andare!!!".
Sento la voce di N. in cucina...non dovrebbe essere al lavoro ormai?
Vado a fare colazione e lo trovo al computer in mezzo al caos piu' totale.
Tutti schizzano come palline di un flipper dalla camera da letto, al bagno, alla cucina.
"Mamma c'e' il sole! C'e' il sole!".
Per carita' e' una notizia stupenda visto il tempo che c'e' di solito qui...pero'?
"Dai preparati che andiamo al mare, non c'e' una nuvola e stamattina sto con voi poi vado al lavoro".
Che bello, che sorpresa avere N. qui inaspettatamente, che sollievo sapere che per almeno mezza giornata faremo le cose insieme!

Tutti in autobus!

MOMENTO "PERCHE' NOI NO?"

Perche' noi non abbiamo degli autobus urbani...

...a due piani (con piano panoramico) 

...che quando entri ti dicono "benvenuto!", 

...che si abbassano fino a livello del marciapiede con una pompa idraulica cosi' non ti ammazzi con il passeggino, 

...che hanno un contenitore con il giornale quotidiano gratis per tutti che se vuoi te lo puoi pure portare al lavoro?

...che la gente quando scende dice al conducente:"Thank you, bye!"

FINE DEL MOMENTO "PERCHE' NOI NO?"

mi leggo il giornale guardando il panorama dal piano di sopra

E poi Portobello che non e' la via londinese, ma il quartiere di Edinburgh con le spiagge.
Il cielo non l'abbiamo mai visto cosi'.

Stiamo fuori fino all'una perche' le previsioni dicono che poi si annuvola.
Panino e autobus.
N. si ferma lungo la strada e va al lavoro, io proseguo e scendiamo al parco giochi preferito dei bambini dove gia' che ci siamo buttiamoci in sabbiera!
Conosciamo una bambina piccola e simpaticissima (al contrario di sua madre o la babysitter non ho capito bene...) con gli occhiali da sole ed il braccio sinistro ingessato.
Vuole a tutti i costi fare le formine con noi.

Un'oretta di formine dopo...

per farla contenta G. ha lavorato come un matto; sorride alla bambina, ma nei suoi occhi leggo:"mamma ti prego andiamo a casa!".

Mi fa tenerezza questo mio G. tutto ansioso di far bene per se e per gli altri. E' un precisino, che finche' non ha finito non smette anche se ne ha le scatole piene. A volte e' intollerante e bisogna fagli abbassare le penne, ma e' carico di energia e di voglia di fare. In fondo anche lui nasconde in se un'insicurezza e la paura di sbagliare. Dovrei coccolarlo di piu'. E' quello che non mi chiede mai un bacetto...

Torniamo a casa e (oh my goodness...) mi metto a lavarli. Merenda, puntata di StarWars sul computer e ripartiamo per Asda per la spesa dove ci raggiunge N..
Asda... questo supermercato... la mia salvezza... dove comprare le mele non vuol dire fare il mutuo e pasta e olio costano un  prezzo decente... dove trovo le scarpe del mio numero! ABSOLUTELY FANTASTIC!
Le faranno a Taiwan, ma le ho trovate a 12 pounds il paio e non lo diresti mai! Giuro

E poi inizia il racconto splatter...

"E quando torna a casa tutta contenta N. va in bagno e strilla:"Chi ha fatto questo macello di acqua e sapone? Ma possibile che non siete capaci di tirare su quando bagnate?". 
Lei inizia a guardare il cielo mormorando. 
Poi N. viene in cucina con in mano la lampadina che sta di solito attaccata al soffitto. 
E' piena di acqua sporca.
"Che roba e'?" chiede lei.
La guarda negli occhi e  fa:"Piove acqua e sapone dal soffitto"."

Epilogo

I nuovi inquilini di sopra si sono fatti la doccia.

La loro acqua sporca e' venuta giu' nel nostro bagno come una seconda doccia.

Non entriamo in quel bagno da ieri sera.

Siamo senza vasca.

Domani dovrebbe venire l'engineer.

Mi viene da piangere.